

-I CLASSICI FANTASY PER RAGAZZI-
DANIELE BELLO
Episodio Quarto
Edipo: Anziani della città, per quanto posso giudicare io (non ho mai avuto a che fare con lui), mi sembra di vedere il pastore che andiamo cercando da un pezzo. La sua età è più o meno quella del messo di Corinto; riconosco anche i servi che lo stanno portando. Tu che lo hai visto in passato, potrai riconoscerlo meglio di me.
Entra il vecchio pastore, accompagnato dai servi di Edipo
Corifeo: Sì, lo riconosco: stanne certo! Era un pastore, molto fedele a Laio.
Edipo (al messo): Dimmi, straniero di Corinto; è questo l'uomo di cui parlavi?
Messo da Corinto: È proprio la persona che stai guardando.
Edipo: Buon vecchio, guardami in faccia e rispondi alle mie domande. Eri un servo di Laio?
Servo di Laio: Sì. Ma ero nato in casa; non ero stato comprato.
Edipo: Che vita facevi? Quali erano i tuoi compiti?
Servo di Laio: Per lo più, badavo al gregge.
Edipo: E in quali terre svolgevi il tuo lavoro?
Servo di Laio: A volte presso il Citerone, a volte nei paraggi.
Edipo: Rammenti di aver mai visto quest’uomo da quelle parti?
Servo di Laio: A fare cosa? E di quale uomo parli?
Edipo: Di quest’uomo qui. Non ricordi di averlo incontrato?
Servo di Laio: Non così tanto da poterlo dire subito.
Messo da Corinto: Non ti stupire, mio signore. Farò tornare io la memoria a questo smemorato. Di certo si ricorderà il tempo in cui siamo stati sopra il Citerone, io con un gregge e lui con due: passavamo il tempo assieme per metà anno, dalla primavera sino al sorgere di Arturo. Giunto l'inverno, io me ne tornavo alle mie stalle e lui a quelle di Laio. Parlo di cose veramente accadute o dico il falso?
Servo di Laio: Dici il vero. Ma è stato tanto tempo fa.
Messo da Corinto: Non ricordi quando mi hai dato un bambino piccolo, perché io lo allevassi come il mio?
Servo di Laio: Che dici? Perché mi fai questa domanda?
Messo da Corinto: Il bambino di allora è proprio lui.
Servo di Laio: Ma vai in malora! Vuoi stare zitto?
Edipo: Non lo sgridare, vecchio. Te lo meriti tu un rimprovero per quello che dici.
Servo di Laio: E quale sarebbe la mia colpa, mio buon re?
Edipo: Non vuoi dire nulla del bambino di cui parla quest’uomo.
Servo di Laio: Lui parla, ma a vuoto. Non ne sa nulla.
Edipo: Non vuoi parlare, di grazia? Allora parlerai per forza.
Servo di Laio: Non maltrattare un vecchio, in nome degli Dei!
Edipo: Presto! Torcetegli le mani!
Servo di Laio: Perché, povero me? Che vuoi sapere?
Edipo: Gli hai dato o no questo bambino?
Servo di Laio: Sì, glielo ho dato. Magari fossi morto, quel giorno!
Edipo: Morirai oggi, se non mi dici il vero.
Servo di Laio: Se parlo, sarà peggio della morte!
Edipo: Quest’uomo la tira per le lunghe.
Servo di Laio: No! Ti ho già detto che glielo ho dato!
Edipo: Da chi l’hai avuto? Era tuo figlio?
Servo di Laio: Non era mio figlio! L’ho avuto da un altro.
Edipo: Da quale cittadino? Da quale casa usciva?
Servo di Laio: In nome degli dèi, non mi chiedere altro, mio signore!
Edipo: Se devo pregarti ancora, tu sei spacciato.
Servo di Laio: Era un fanciullo della casa di Laio.
Edipo: Un figlio dei servi? Oppure era della sua stirpe?
Servo di Laio: Ahimè! Son giunto a dover dire una cosa orribile!
Edipo: Anche per me è duro ascoltare. Ma è necessario!
Servo di Laio: Dicevano che era suo figlio. La tua sposa potrà raccontarti meglio questi fatti.
Edipo: Ti ha dato lei il bambino?
Servo di Laio: Sì, mio signore!
Edipo: Per farne cosa?
Servo di Laio: Per ucciderlo.
Edipo: Sciagurata! La madre che lo aveva partorito?
Servo di Laio: Aveva paura di terribili profezie.
Edipo: Quali profezie?
Servo di Laio: Dicevano che avrebbe ucciso i suoi genitori!
Edipo: E tu perché lo hai dato a questo vecchio?
Servo di Laio: Per pietà, mio signore. Io pensavo che ti portasse via, nella sua terra! E invece ti ha salvato per un male peggiore; perché questo è certo: se sei la persona che dice quest’uomo, hai davvero un triste destino.
Edipo: Adesso è tutto chiaro, ormai! Luce del sole, lascia che io ti veda per l'ultima volta! Mi sono rivelato per quello che sono, alla fine: un uomo che è nato da chi non doveva nascere, che ha vissuto con chi non doveva, che ha ucciso chi non doveva uccidere.
Edipo fugge dentro la reggia